Etil caffeato nel Verdicchio

Il  sorprendente  risultato di una ricerca e gli effetti positivi sulla nostra salute

Qualche anno fa presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e il Dipartimento di Patologia  molecolare dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona) è stata svolta una approfondita analisi sul Verdicchio  con un risultato sorprendente: la scoperta dell’alta concentrazione di etil caffeato, un principio attivo con forti capacità antiossidanti,  capace anche di abbassare la quantità di radicali liberi nel fegato e di contribuire alla prevenzione del fibroma epatico.

                                                                                                                                 
La ricerca si è sviluppata con il proposito di studiare nuove metodologie  per favorire la  concentrazione  di molecole antiossidanti nel vino a partire dall’uso delle vinacce nella pratica enologica.   E’ noto, infatti, che i composti fenolici presenti nei vini bianchi possono essere accresciuti per mezzo del contatto con le vinacce.

Negli anni scorsi si è parlato ampiamente della presenza del resveratrolo nei vini rossi ed i consumatori più attenti hanno seguito con interesse il dibattito pensando soprattutto agli effetti positivi sulla propria salute. Perciò oggi è opinione comune che i vini rossi siano una buona fonte di antiossidanti naturali. 

 Ebbene, la nuova ricerca ci assicura che l’uva Verdicchio è ricca di acido caffeico e dei suoi derivati, in maniera di gran lunga superiore ad altre uve da vino bianco che sono state ugualmente analizzate ed è presente nei mosti del Verdicchio soprattutto se il contatto con le bucce viene mantenuto per alcune ore prima della pressatura, al fine di aumentare la concentrazione.    Durante e dopo la successiva fermentazione si produce l’etil caffeato,  grazie a un processo di esterificazione ma la sua concentrazione nel vino dipende anche dai processi ossidativi per cui se il mosto e poi il vino vengono protetti dall’ossigeno avremo una concentrazione più alta di tale preziosa  molecola.

Avere scoperto l’attività antiossidante dell’etil caffeato, una molecola di origine naturale  presente in grande concentrazione nel vino Verdicchio,  è di grande interesse per gli aspetti relativi alla salute ed eleva ancor più  il livello di questo bianco marchigiano,   già considerato tra i migliori vini bianchi in assoluto. 

Di conseguenza possiamo affermare che un uso moderato di vino Verdicchio nell’alimentazione quotidiana di una persona adulta è garanzia di buona salute e da oggi sappiamo con certezza che per rallentare il processo di invecchiamento delle nostre cellule oltre al resveratrolo presente nei vini rossi possiamo affidarci anche all’etil caffeato presente nel Verdicchio. (www.sciencedirect.com Analytica Chimica Acta 563  – 2006 – 375-381)